Inappetenza negli adulti: quali sono le cause del poco appetito e come rimediare
22 luglio

Inappetenza negli adulti: quali sono le cause del poco appetito e come rimediare

L’inappetenza è un disturbo che colpisce non solo i bambini, ma anche molti adulti. La mancanza di appetito può presentarsi in modo temporaneo o protrarsi nel tempo, e le cause sono molteplici, legate a fattori fisici, emotivi o abitudini quotidiane.

Uno dei motivi più comuni per cui l’appetito cala è lo stress. La frenesia quotidiana, le preoccupazioni lavorative o personali e l’ansia possono alterare i normali ritmi dell’organismo, compreso il senso di fame. Quando il corpo è sotto pressione, produce ormoni come il cortisolo che, a lungo andare, influiscono sulla digestione e sulla voglia di mangiare. Anche la tristezza o un periodo di lutto possono portare a un rifiuto del cibo, trasformando i pasti in un momento di fatica piuttosto che di gratificazione.

Oltre alle cause emotive, esistono fattori fisici da non trascurare. Problemi gastrointestinali come gastrite, reflusso o sindrome del colon irritabile rendono il pasto un’esperienza sgradevole, spingendo a evitare di mangiare per paura di dolore o fastidio. Anche infezioni virali, squilibri ormonali o carenze vitaminiche possono ridurre l’appetito, segnalando che qualcosa nel corpo non funziona come dovrebbe. Persino alcuni farmaci, tra cui antibiotici o antidepressivi, hanno tra gli effetti collaterali una diminuzione della fame.

Le abitudini quotidiane, poi, giocano un ruolo fondamentale. Saltare i pasti, consumare troppi snack ipercalorici ma poco nutrienti o bere eccessivi caffè durante il giorno può alterare i naturali stimoli della fame. Allo stesso modo, una vita sedentaria riduce il fabbisogno energetico, facendo sembrare normale mangiare meno del necessario e al contrario, un’attività fisica regolare e moderata stimola il metabolismo e riaccende il desiderio di alimentarsi in modo sano.

Per contrastare l’inappetenza, è essenziale agire sulle cause scatenanti. Se lo stress è il problema dominante, una passeggiata all’aria aperta o dedicarsi spazi per se, possono riportare equilibrio, ma nei casi in cui il disturbo persiste, un supporto psicologico potrebbe essere la chiave per sciogliere i nodi emotivi che bloccano l’appetito. Quando invece la causa è fisica, una visita medica è indispensabile per escludere patologie più serie e ricevere una terapia adeguata.

A tavola, piccoli accorgimenti possono fare la differenza. Invece di costringersi a pasti abbondanti, è meglio preferire porzioni ridotte ma frequenti, ricche di nutrienti e facili da digerire. Scegliere alimenti appetitosi, colorati e ben presentati stimola la voglia di mangiare, così come sperimentare nuove ricette per variare i sapori. Le spezie come zenzero, cannella o curry non solo insaporiscono i piatti, ma hanno proprietà digestive e stimolanti. Anche l’idratazione è cruciale: a volte la sete viene scambiata per fame, e bere acqua, tisane o brodi leggeri può preparare lo stomaco a ricevere cibo.

Infine, il contesto in cui si mangia influisce più di quanto si creda. Creare un’atmosfera piacevole, lontana da distrazioni come televisione o smartphone, favorisce un approccio più consapevole al pasto, così come condividere il pasto con qualcuno, quando possibile, può trasformare il momento del pranzo o della cena in un’occasione di convivialità, incoraggiando a mangiare con più gusto.

L’inappetenza non va ignorata, perché un’alimentazione insufficiente può portare a stanchezza cronica, cali di concentrazione e indebolimento del sistema immunitario, ma vedrete che con pazienza e attenzione, sarà possibile ritrovare il piacere del cibo e garantire all’organismo l’energia di cui ha bisogno per affrontare le giornate con vitalità.