Buoni propositi di Gennaio: perché falliscono e come trasformarli in abitudini sane
L’anno nuovo segna per eccellenza un nuovo inizio, caratterizzato da quella sensazione di poter ricominciare da capo e di correggere ciò che non ha funzionato. Le palestre si riempiono, i carrelli del supermercato si svuotano dei dolci e si riempiono di verdure fresche, insomma, a gennaio tutto sembra possibile, finché la routine quotidiana non riprende il suo corso e le vecchie abitudini tornano con la forza della consuetudine.
Il meccanismo che porta al fallimento è più semplice di quanto si pensi: si parte con un obiettivo troppo grande, vago o distante dalla realtà quotidiana, come “da domani in palestra tutti i giorni”, “mai più dolci”, “zero sprechi”. Parole cariche di buone intenzioni, ma difficili da mantenere quando la motivazione iniziale inizia a calare.
Perché succede? Il cervello umano è programmato per cercare gratificazioni immediate, e quando un cambiamento non porta risultati visibili in breve tempo, tende a classificarlo come una fatica inutile, ed è per questo che, entro la fine di febbraio, più dell’ottanta per cento dei buoni propositi è già svanito, lasciando spazio a frustrazione e senso di colpa; ma la buona notizia è che si può invertire questo schema, a patto di cambiare prospettiva, ossia smettere di vedere i propositi come sfide da vincere e iniziare a considerarli come processi da costruire di giorno in giorno.
Chi desidera migliorare la propria alimentazione, per esempio, dovrebbe iniziare con piccoli gesti concreti, come bere più acqua, aggiungere una porzione di verdura al giorno, e ridurre gradualmente gli zuccheri, perché quando un obiettivo diventa parte della routine, smette di essere uno sforzo e inizia a diventare un’abitudine naturale. Lo stesso vale per l’attività fisica: non dobbiamo pensare di dover correre dieci chilometri il primo giorno, ma basta uscire a camminare per mezz’ora e rendere quel gesto ripetibile, perché è la ripetizione a trasformare un proposito in uno stile di vita.
Un aspetto che vi aiuterà nel mantenere i buoni propositi è anche la cura dell’ambiente domestico. Se la dispensa è piena di snack, ad esempio, sarà difficile mantenere un’alimentazione equilibrata; se la scrivania è disordinata, concentrarsi richiederà più energia; se le giornate sono programmate al minuto, trovare spazio per sé diventa quasi impossibile. Modificare l’ambiente, dunque, è spesso più efficace che fare affidamento solo sulla motivazione.
Altri trucchi possono essere preparare la borsa per la palestra la sera prima, tenere a portata di mano una bottiglia d’acqua, e eliminare le tentazioni più immediate; questo perché il cervello è abitudinario e tende a scegliere la via più facile e se rendiamo facili le scelte sane, la costanza arriverà quasi da sé.
Un altro motivo per cui i buoni propositi falliscono è la rigidità. A inizio anno, carichi dell’energia delle feste, ci convinciamo che per cambiare serva un controllo totale, ma la vita reale è piena di imprevisti, giornate storte e momenti di stanchezza e pretendere di non sbagliare mai è il modo più rapido per abbandonare ogni obiettivo.
Chi riesce davvero a cambiare è chi sa essere flessibile: saltare un allenamento o concedersi un dolce non significa aver fallito, poiché essere costanti non è sinonimo di perfezione, ma di perseveranza!
Con l’inizio del nuovo anno molti sono i buoni propositi legati alla salute, c’è chi decide di smettere di fumare, chi vuole ridurre il consumo di alcol, chi aspira a dormire meglio o a gestire lo stress, ed è qui che un consiglio professionale può davvero fare la differenza.
Chi decide di smettere di fumare, ad esempio, può contare su percorsi di supporto e prodotti specifici che alleviano i sintomi dell’astinenza, chi cerca di migliorare il sonno può trovare integratori naturali che aiutano a regolare il ritmo sonno-veglia, mentre chi desidera più energia può beneficiare di piani personalizzati con vitamine e minerali mirati.
Infine, il segreto per mantenere i buoni propositi (forse il più importante) è quello di legare gli obiettivi a un senso identitario, perchè quando il cambiamento nasce da un senso di identità, diventa più stabile e si trasforma in uno stile di vita. Ogni volta che scegliamo un comportamento che rispecchia la persona che vogliamo essere, rafforziamo quella nuova identità, ed è questo processo che farà si che le nuove abitudini diventino veramente durature.
