Echinacea: proprietà e modalità di utilizzo di una pianta prodigiosa
Quando si parla di echinacea ci si riferisce a un fiore selvatico che si trova, spontaneo, in diversi tipi di prati. È una rinomata pianta immunostimolante, ovvero che aiuta a rafforzare le proprie difese immunitarie: ne esistono diverse tipologie e, in fitoterapia, sono 3 le varietà più adoperate: la purpurea, l’angustifolia e la pallida.
L’echinacea purpurea è la varietà che più ha avuto interesse da parte della comunità scientifica.
Per le proprie difese
L’echinacea è un fiore ricco di flavonoidi e derivati dell’acido caffeico, tra cui si trova l’echinacoside, che esplica un’azione antibiotica e batteriostatica, che porta all’inibizione della proliferazione batterica, mentre l'echinaceina esplica effetti antinfiammatori corticosimili. L’utilizzo dell’echinacea nella prevenzione dei malanni di stagione è riconosciuta da tempo, in quanto, diversi studi hanno dimostrato che un’integrazione costante, prima e durante i mesi freddi, aiuterebbe a ridurre l’intensità e la durata dei sintomi di tali disturbi, come il raffreddore.
Tale azione è dovuta alla radice di questo fiore, che è ricca di polisaccaridi dalle proprietà immunostimolanti, motivo per il quale viene adoperata in fitoterapia per sostenere la salute delle naturali difese, in quanto stimola il sistema immunitario e aiuta a proteggersi dagli attacchi dei patogeni. Infine, apportando anche acido cicorico e acido caffeico ha un’azione antivirale, che rende più difficile l’infiltrarsi di virus nelle cellule sane.
Altri benefici
Le ricerche hanno anche evidenziato l’utilità dell’echinacea per il trattamento delle infezioni del tratto urinario, la cicatrizzazione delle ferite e le malattie infiammatorie cutanee. Viene utilizzata anche per la formulazione di pomate e lozioni cutanee, con azione protettiva, antinfiammatoria, oppure per le sue proprietà cicatrizzanti, dato che è un elemento naturale capace di stimolare la rigenerazione tissutale.
L'echinacea non ha particolari effetti collaterali: in quanto dotata di un’azione immunostimolante è controindicata per chi si trova in terapia immunosoppressiva, come nel caso di trapianti o malattie autoimmuni. Se vuoi approfondire l’argomento, contattaci. Il nostro team di professionisti sarà lieto di rispondere alle tue domande.