L'intestino è il nostro secondo cervello: perché?
08 ottobre

L'intestino è il nostro secondo cervello: perché?

All’interno del nostro organismo, esiste un dialogo costante e complesso, che influisce sul nostro umore, sulle nostre decisioni quotidiane e persino sulla nostra salute mentale. Questa comunicazione, però, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non avviene solo nella nostra testa, ma molto più in basso, nel nostro sistema digestivo: stiamo parlando dell’intestino, spesso definito come “secondo cervello”. Ma da dove deriva questa definizione?

L’ intestino ospita un vero e proprio sistema nervoso enterico, una rete di oltre cento milioni di neuroni che si estende lungo tutta la parete gastrointestinale. Questo sistema è così avanzato da poter funzionare in modo autonomo, senza dipendere dal cervello vero e proprio. Non si limita a gestire il riflesso della peristalsi, ma coordina processi digestivi estremamente complessi, secerne ormoni e comunica continuamente con il sistema nervoso centrale attraverso l'asse intestino-cervello. Questa comunicazione bidirezionale avviene principalmente tramite il nervo vago, una vera e propria autostrada di informazioni che collega direttamente i due sistemi. Ciò che accade nell'intestino, quindi, non rimane confinato lì: i neuroni enterici producono e rispondono a una vasta gamma di neurotrasmettitori, sostanze chimiche che fino a poco tempo fa pensavamo fossero esclusive del cervello. La serotonina, ad esempio, un neurotrasmettitore fondamentale per regolare l'umore, il sonno e l'appetito, è prodotta per oltre il novanta percento proprio dalle cellule dell'intestino. Questo significa che la produzione di una molecola essenziale per il tuo benessere psicologico ha origine in gran parte nel tuo addome.

L'intestino, inoltre, non si limita a produrre sostanze, ma ci comunica stati di infiammazione, stress o benessere direttamente al cervello, influenzando così la nostra percezione del mondo. Al centro di questo ecosistema di comunicazione c'è il microbiota intestinale, una comunità incredibilmente vasta di trilioni di batteri, virus e funghi che abitano il tuo tubo digerente e questi microscopici ospiti sono i veri protagonisti della conversazione. Il microbiota ha la capacità di produrre una miriade di molecole, tra cui acidi grassi a catena corta e neurotrasmettitori, che interagiscono con il sistema nervoso enterico e, di conseguenza, con il cervello.

Un microbiota in equilibrio, conosciuto come eubiosi, aiuta a inviare segnali positivi lungo l'asse intestino-cervello, promuovendo uno stato di calma e benessere. D'altra parte, una condizione di disbiosi, ovvero uno squilibrio nella composizione di questi microrganismi, è stata collegata a uno stato di infiammazione cronica di basso grado, che può tradursi in segnali di stress e disagio inviati al cervello, influenzando negativamente l'umore e la lucidità mentale. Questa profonda connessione spiega perché situazioni di stress psicologico si manifestano spesso con sintomi intestinali come crampi, alterazioni dell'alvo o nausea. Ma spiega anche il contrario: perché un intestino irritato o infiammato può essere la causa di ansia, nebbia mentale o umore depresso. Si tratta di un meccanismo fisiologico ben definito, giacchè le molecole infiammatorie prodotte in un intestino sofferente possono viaggiare attraverso il flusso sanguigno e superare la barriera emato-encefalica, influenzando direttamente la funzione cerebrale.

Tutto questo per dirvi che prendersi cura del proprio intestino non è solo una questione di benessere digestivo, ma è un elemento chiave per la salute mentale e cognitiva! Le scelte che facciamo riguardo al cibo, la qualità del sonno e come gestiamo lo stress non solo influenzano il  corpo, ma plasmano anche l'ambiente in cui avviene questo dialogo così importante, determinando in gran parte il tono della conversazione tra i tuoi due cervelli.