Proprietà digestive e usi più comuni del Cardamomo
Quando si parla di cardamomo ci si riferisce a un insieme di spezie molto aromatiche facenti parte della famiglia delle Zingiberaceae (cui appartiene anche lo zenzero). È caratterizzato da un odore forte e piacevole che lo rende ottimo per gli infusi e per la preparazione di pietanza etniche, per dare un tocco in più a riso e verdure.
In realtà, questa spezia ha anche diversi aspetti benefici sul nostro apparato gastrointestinale: è l’ideale per corroborare i processi digestivi e ridurre il gonfiore addominale, oltre che esplicare un effetto riduttore della glicemia, e di protezione per le vie respiratorie.
Le proprietà digestive
Esseno ricco di sali minerali, vitamine e oli essenziali, il cardamomo ha diverse proprietà digestive ma anche antisettiche. Riesce a esplicare un effetto protettivo sulle pareti gastriche e agisce in maniera benefica anche sull’intestino: può essere assunto sia durante che dopo i pasti in una tisana, per favorire tutto il processo digestivo, dato che riduce i gas ed evita episodi di gonfiore addominale.
Gli usi comuni
Lo si può utilizzare per condire il riso, i piatti di carne arrosto, ma anche per aromatizzare torte o infusi. Ne esistono due varietà: il cardamomo verde, quello più comune e intensamente aromatico che ricorda il al limone, e quello nero, che ha un sapore ancora più intenso, leggermente amaro simile alla menta.
Nonostante in Italia non sia molto comune, il cardamomo, in realtà, è una spezia molto versatile dall’aroma intenso e dal gusto fresco, che lo porta a poter essere utilizzato sia in pietanze salate così come per dolci e tisane.
In alcuni paesi dell’est asiatico è utilizzato per aromatizzare il caffè e il latte, e per gli infusi curativi, oltre che come ingrediente secondario in diversi liquori e amari.
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