A tutti capita di avere il naso gocciolante e, talvolta, una tosse insistente, due sintomi che richiamano nell’immediato il comune raffreddore. E se invece si trattasse di sinusite? La sinusite è l’irritazione dei seni paranasali che circondano naso, occhi e guance: è proprio lì che avviene la produzione del catarro che scendo poi dal naso. Se però la zona di infiamma, si verifica un blocco del catarro che porta a tutta la sintomatologia tipica della sinusite.

Se consideriamo la durata media dell’episodio, possiamo arrivare ad una precisa classificazione dei vari tipi di sinusite. Nello specifico, se il disturbo si protrae fino a circa un mese, si parla di sinusite acuta; se dura da uno a tre mesi si parla di sinusite subacuta; sarà invece sinusite cronica nel caso di una durata superiore a 3 mese; si parla infine di sinusite ricorrente se la patologia si ripresenta più volte durante l’anno. In tutti i casi, se all’inizio è presente semplicemente il raffreddore, nell’evoluzione della malattia si incorre in una vera e propria infezione batterica.

Sinusite acuta e cronica

La sinusite acuta presenta i seguenti sintomi:

• naso che cola;

• alito cattivo;

• congestione nasale;

• tosse;

•febbre;

• mal di testa;

• mal di denti;

• diminuzione dell’olfatto.

Se si tratta di un’infezione batterica, questi sintomi saranno accompagnati da temperatura corporea molto alta e muchi verdi. Sarà sempre il medico a prescrivere una cura a base di antibiotici e rimedi quali lavaggi nasali, idratazione e riposo. La sinusite cronica, invece, porta gli stessi sintomi della forma acuta, ma va curata aggiungendo agli antibiotici, anche cortisonici e antistaminici (se c’è allergia). Gioverà inoltre smettere di fumare e usare spray nasali che hanno un effetto decongestionante sulle vie respiratorie.