Vacanze estive e Coronavirus, quali saranno le norme da rispettare
Le vacanze si prospettano in serio dubbio nei prossimi mesi? Tutti gli organi competenti affermano che anche quest’anno la stagione estiva prenderà il via, e stanno lavorando per garantire tutti i servizi necessari nella massima sicurezza possibile. Sarà un’estate soprattutto all’insegna del turismo locale, in cui bisognerà imparare a convivere non solo con il caldo ma anche con le nuove misure e i protocolli Covid-19. Cosa ci aspetta dunque?
Vacanze all’insegna della convivenza con il Coronavirus
L’Unione Europea si sta impegnando per garantire una stagione turistica estiva anche nel 2020, pur con accorgimenti e limitazioni che ormai tutti abbiamo imparato a conoscere. È la stessa Commissione Europea, infatti, a stabilire per tutti gli Stati membri dell’Unione i principi guida per la ripresa delle attività turistiche e lo sviluppo dei relativi protocolli di sicurezza, tanto per gli ospiti delle strutture quanto per i dipendenti.
I piani non sono vincolanti per i singoli Paesi, ma prevedono una cooperazione fra ciascuno per eliminare gradualmente le barriere che impediscono di varcarne i confini e per mantenere misure mirate al controllo della diffusione del virus. La tanto attesa libertà di spostarsi in sicurezza anche al di là del territorio nazionale, senza l’applicazione di alcun principio discriminatorio, sta per arrivare. Vediamo quali sono le linee guida per l’Italia, pur tenendo sempre presente che è una situazione in fieri e in continua evoluzione.
Quali misure per le vacanze in Italia?
Oltre ai consueti pericoli cui ci espone l’estate, da un’esposizione intensificata ai raggi UV alle meno gravi ma altrettanto fastidiose punture di zanzara, quest’anno dovremo difenderci nel migliore dei modi anche dal Coronavirus.
Le ipotesi che si susseguono per affrontare la stagione estiva, e in particolare quella balneare, sono molte: una notizia recente vorrebbe la sperimentazione del Labby Light in alcune spiagge del nostro Paese. Si tratta di un braccialetto in grado di avvisare quando non viene rispettata la distanza minima di un metro imposta dalla legge con quanti non appartengono al proprio nucleo familiare.
Esistono tuttavia anche delle indicazioni di massima per i viaggiatori, messe a disposizione della Farnesina, con tanto di informazioni aggiornate sulla riapertura dei confini nazionali ed europei; e ci sono delle norme comuni, dettate dal Ministero della Salute. Ecco quali sono. Anche se molte di queste abbiamo già imparato a rispettarle nel corso degli scorsi mesi.
Per chi offre il servizio
Prima di tutto è necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti in quantità sufficienti per ospiti e personale, disponendoli in diversi punti strategici della struttura. Alberghi, ristoranti e stabilimenti balneari dovrebbero privilegiare la prenotazione e favorire metodi di pagamento elettronico, garantendo in tutti gli spazi comuni le distanze minime consentite e la misurazione della temperatura corporea.
Devono essere previsti percorsi di entrata e di uscita differenti e opportunamente segnalati, così come in spiaggia gli ombrelloni devono essere distanziati in modo tale da assicurare una superficie di almeno 10 metri quadrati per postazione e tutte le aree e le attrezzature disinfettati a ogni cambio di persona o nucleo familiare. Inoltre, la sanificazione deve essere garantita alla conclusione di ogni giornata lavorativa.
Anche gli affittuari di appartamenti e case-vacanza saranno tenuti a rispettare le norme igieniche e di pulizia. AirBnB ha elaborato una procedura, articolata in 14 punti, destinata a tutti gli host, secondo la quale è obbligatorio disinfettare non solo tutte le superfici più ampie, ma anche maniglie delle porte, interruttori e ogni oggetto passibile di essere stato usato.
Per gli ospiti
A questo punto sorge la domanda fatidica: posso nuotare tranquillamente in mare o in piscina?
Gli studi scientifici in merito sono tutt’ora in corso, tuttavia si può affermare che genericamente le eventuali goccioline di saliva disperse nell’acqua verrebbero diluite inibendo il contagio. Tanto il cloruro di sodio dell’acqua marina, poi, quanto il cloro delle piscine influirebbero negativamente sul virus. Insomma, il rischio più concreto restano gli spazi comuni solitamente più affollati.
Per questa ragione, se siete amanti del beach volley e del calcetto in spiaggia con gli amici dovrete desistere: nessuna attività ludico-sportiva di gruppo che possa dare luogo ad assembramenti è consentita. Via libera, invece, agli sport individuali, dai racchettoni sulla spiaggia al surf in mare aperto, a patto sempre di rispettare le misure di distanziamento interpersonale.
La mascherina, compagna di viaggio ormai inseparabile, è preferibile indossarla almeno fino al raggiungimento della propria postazione e all’uscita dallo stabilimento. La buona notizia? È possibile toglierla per prendere il sole.